Recenti studi hanno rivelato che esiste un legame tra parodontite e alzheimer. Mantenere le proprie gengive sane e in salute aiuterebbe, infatti, a difendere l’organismo dalla comparsa di malattie neurodegnerative come l’Alzheimer.
Vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!
Parodontite e Alzheimer: lo studio
Un recente studio dell’European Federation of Periodontology (EFP) sostiene che chi soffre di parodontite è più esposto al rischio di sviluppare l’Alzheimer. Le due condizioni, infatti, condividono diversi fattori di rischio tra cui diabete, fumo e arteriosclerosi.
La colpa sarebbe imputabile ad un batterio, il Porphyromonas gingivalis, responsabile dell’infiammazione gengivale, che, una volta raggiunto il cervello, aprirebbe la strada allo sviluppo di alcune forme di demenza.
In generale, questo batterio non è pericoloso, ma potrebbe diventare responsabile della parodontite, che, a sua volta, se non trattata, può causare la perdita dei denti.
Tra gli indizi a sostegno della tesi, vi è anche il fatto che le colonie del batterio sono state ritrovate nel cervello post-mortem di pazienti affetti dalla malattia neurodegenerativa in concentrazioni quadruple rispetto a quelle misurate nel cervello di individui di controllo senza demenza.
Altre ricerche
Per dimostrare l’associazione tra malattia e agente patogeno, gli studiosi hanno condotto un’ulteriore ricerca sui topi da laboratorio.
I ricercatori hanno hanno indotto la parodontite in 10 topi osservandone le conseguenze su altri organi. Dopo 22 settimane, è stato osservato che gli animali esposti per lunghi periodi ai batteri che provocano l’infezione gengivale subiscono una degenerazione dei neuroni cerebrali simile a quella a cui vanno incontro gli esseri umani affetti da Alzheimer.
Ma non solo: è stata osservata anche la presenza di enzimi – chiamati Gingipain – prodotti dal batterio, che sarebbero alla base della neurodegenerazione e che arriverebbero al cervello risalendo i nervi cranici.
L’importanza di una corretta igiene orale
Prevenire la parodontite è possibile? Certo, con un mantenimento e una prevenzione quotidiana della salute orale delle gengive. Soprattutto nei soggetti che presentano una predisposizione genetica a demenze e Alzheimer, mantenere le gengive sane risulta essere particolarmente importante.
Il modo migliore per prevenire la crescita fuori controllo del batterio è quello di lavarsi i denti e passare il filo interdentale regolarmente, 3 volte al giorno. L’igiene orale quotidiana, però, non è sufficiente ed è importante eseguire un’igiene orale professionale almeno ogni 6 mesi dal dentista.