Sigillatura dei denti nei bambini: cosa c’è da sapere

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La salute dei denti è importante fin dall’età pediatrica, motivo per cui è essenziale monitorare la condizione del cavo orale fin da bambini. 

Una delle tecniche maggiormente impiegate in pedodonzia è la sigillatura dei denti. Si tratta di una metodica adoperata da decenni su scala planetaria e consigliata anche dal Ministero della Salute, il quale l’ha recentemente inserita tra le sue linee guida.

In questo articolo scopriamo qualcosa di più sulla sigillatura dei denti, andando a vedere i vantaggi e quando si rivela opportuno conseguirla.

Cos’è la sigillatura dei denti e quando si esegue

La sigillatura dei denti non è altro che una tecnica odontoiatrica che permette di andare a riempire i solchi di piccole dimensioni che si trovano nei denti laterali, ovvero i molari, sia nell’arcata superiore che in quella inferiore. 

Entrando più nello specifico, parliamo dei molari permanenti nati da poco: può essere dunque eseguita a partire dai 5-7 anni di età circa, nel periodo in cui comincia la permuta dentale.

Perché ha senso procedere il prima possibile? Perché i molari sono denti che presentano un rischio particolarmente alto per quanto riguarda la carie, complice la comparsa di solchi profondi in cui tendono a proliferare i batteri. Inoltre, è piuttosto difficile arrivare con lo spazzolino ed realizzare una perfetta igiene orale.

In seguito alla comparsa dei premolari, la sigillatura può essere applicata anche a essi, sempre nel momento in cui compaiono e successivamente anche sui secondi molari: questo intorno ai 12 anni.

Con la sigillatura dei denti la presenza della carie viene ridotta in maniera considerevole. Il tutto con la possibilità di conseguire in maniera più approfondita l’igiene orale, attraverso l’adozione di pratiche virtuose e capaci di garantire benefici concreti fin dall’età pediatrica.

Come viene eseguita e la durata della sigillatura dentale

Come viene eseguita la sigillatura? La procedura è semplice e indolore e prevede l’impiego di materiali ad hoc, a cominciare da quelli con base resinosa che rappresentano per molti dentisti la prima scelta: questo perché sono tra quelli meglio tollerati dai pazienti.

Altrettanto validi i cementi vetroionomerici, i quali presentano una ritenzione considerata inferiore ma reagiscono particolarmente bene in situazioni in cui risulta più complesso valutare l’umidità.

La durata della sigillatura dipende dal successo della stessa: qualcosa su cui vanno a influire molteplici elementi. La cosa più importante è sicuramente cercare di prevenire il contatto dei materiali con la saliva, la quale tende a generare una condizione di umidità: la causa principale di rigetto.

Fondamentale verificare periodicamente la qualità della sigillatura, attraverso controlli periodici da eseguire ogni 6 mesi, salvo eventuali perdite che possono essere parziali e in alcuni casi persino totali.

Conclusioni

La sigillatura è considerata dal Ministero della Salute una pratica di prevenzione primaria, complice un’efficacia superiore all’87% per quanto riguarda i primi molari permanenti a tre anni dalla sua applicazione e del 76,3% quando sono passati quattro anni; un dato che raggiunge il 65% quando ne sono trascorsi nove.

L’efficacia è perciò dimostrata non solo nel breve ma anche nel medio-lungo periodo, andando ad accompagnare il bambino per tanti anni e garantendo una maggiore salutedel cavo orale.

 

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