Affollamento dentale: cosa fare

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L’affollamento dentale è una delle problematiche più comuni nell’ambito dell’odontoiatria. È noto anche con l’espressione “denti sovrapposti” e rappresenta tra le malposizioni più comuni, nonché tra le prime ragioni di visita presso l’ortodontista di fiducia.

La buona notizia è che correggerlo appare sempre più semplice, a fronte del miglioramento esponenziale delle tecniche dentistiche negli ultimi anni, soprattutto se si interviene precocemente, ovvero già durante l’infanzia.

In questo modo si evita che situazioni che sarebbero di per sé anche piuttosto semplici da trattare possano diventare complesse, portando a un disallineamento dei denti.

Affollamento dentale: di cosa parliamo

Quando si parla di affollamento dentale si fa riferimento a una malposizione dentale dovuta a una mancanza di spazio tra denti non allineati.

Si tratta di un fenomeno che comincia a comparire dai 6 anni di età, ovvero quando i denti da latte iniziano cadere per lasciare spazio a quelli permanenti.

I denti sovrapposti rappresentano certamente una problematica estetica, ma non solo: influiscono non poco sulla salute della persona, essendo questo tipo di dentatura più difficile da trattare dal punto di vista dell’igiene orale.

Cause e tipologie di allineamento dentale

Le cause dell’allineamento dentale risultano piuttosto eterogenee. Si va dalla mancanza di spazio durante la dentizione fino a una mascella troppo piccola, alla presenza di denti grandi o sovrannumerari e alle abitudini particolari della lingua. A questi fattori è necessario aggiungere la presenza di un palato stretto o ogivale e la perdita/assenza di denti.

L’allineamento dentale può essere di diverse tipologie, nel dettaglio:

  • Affollamento dentale primario. Questo disallineamento è dovuto principalmente a cause di tipo genetico. Se ad esempio uno dei genitori ha una mascella troppo piccola, si rivela utile portare il bambino a fare la prima visita già a 6 anni.
  • Affollamento dentale secondario. In questo caso la problematica è legata a cattive abitudini di igiene orale, come l’utilizzo del ciuccio o il pollice in bocca per un periodo prolungato. Un’altra possibile causa è quella che vede la perdita prematura dei denti da latte: non essendo i denti permanenti ancora pronti a manifestarsi, quelli vicini hanno in questo modo il tempo di muoversi e creare un disallineamento.
  • Affollamento dentale terziario. È legato ai denti del giudizio, i quali con la loro comparsa tendono a modificare in maniera importante gli equilibri all’interno della bocca, portando a un affollamento diffuso.

I trattamenti più comuni per l’affollamento dentale

L’affollamento dentale può presentare tre livelli di gravità: lieve, moderato e grave.

Quando la sovrapposizione è leggera la tecnica più comune è quella che vede l’uso delle faccette dentali: un trattamento estetico e naturale, poco invasivo e in grado di garantire risultati concreti in tempi brevi.

Diverso il discorso per i casi che vanno dal moderato al grave, per i quali le tecniche sono molteplici. Tra le più diffuse troviamo l’uso di apparecchi in metallo, apparecchi estetici, apparecchi linguali e allineatori invisibili.

In ogni caso, sarà il dentista a dover effettuare le valutazioni opportune in occasione di una visita di controllo. È possibile intervenire a tutte le età: pediatrica, adolescenziale e adulta. I risultati sono buoni sotto tutti i punti di vista, sia estetico che per la salute.

 

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