Ultimamente hai notato che il tuo bambino russa quando dorme? Devi sapere che potrebbe soffrire di apnee notturne o più correttamente di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS). È importante tenerle sotto controllo e curarle tempestivamente, in quanto potrebbe avere conseguenze importanti sulla sua salute.
Vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!
Perché il mio bambino russa quando dorme?
Come abbiamo detto, la colpa sarebbe da ricondurre alle apnee notturne: si tratta di episodi di interruzione della respirazione durante il sonno.
Questo avvenimento è causato dalla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS – Obstructive Sleep Apnea Syndrome), caratterizzata da ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno: queste apnee comportano dei micro risvegli continui, brevi e inconsapevoli, e sono associate a una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.
Le apnee notturne possono influenzare la qualità di vita del vostro bambino e, se non trattate, possono causare seri problemi sia a breve, sia a lungo termine: possono portare, per esempio, ad un ritardo nella crescita.
Quali sono i sintomi?
Se il tuo bambino soffre di apnee notturne è meglio prestare attenzione: potrebbe presentare dei sintomi facilmente riconoscibili.
In generale, i sintomi più comuni sono:
- Russamento: se non è una cosa saltuaria, ma il bambino effettivamente russa di continuo, allora è un chiaro segnale che potrebbe essere affetto dalla sindrome delle apnee notturne.
- Sonno agitato e frammentato da frequenti risvegli.
- Respirazione via bocca: controlla se il tuo bambino tende ad avere una respirazione prevalentemente orale.
- Pipì: un altro segnale è quando il piccolo fa la pipì a letto.
- Anomalie comportamentali: se noti che il tuo piccolo diventa facilmente aggressivo, è iperattivo o magari non presta attenzione a ciò che fa, allora è possibile che anche questi siano allarmi da tenere in considerazione.
- Stanchezza al risveglio e mal di testa mattutini.
- Disturbi memo-cognitivi: il bambino ha difficoltà di concentrazione, soprattutto a scuola.
Quanto durano queste apnee notturne?
Dipende: possono variare da qualche secondo a qualche minuto e si possono verificare più volte di seguito. Esistono diversi livelli di gravità della patologia:
- Apnea, quando l’interruzione del respiro va dai 10 secondi a meno di 3 minuti;
- Ipopnea, quando si ha una riduzione parziale del flusso respiratorio;
- RERA (Respiratory Effort Related Arousal), quando c’è limitazione della respirazione con progressivo aumento dello sforzo respiratorio seguito da un repentino sblocco.
Come si può intervenire?
Esiste un esame specifico (polisonnografia) per capire se effettivamente il tuo bambino soffre di apnee notturne e per stabilire la corretta terapia da seguire. Ci sono diversi trattamenti che si possono affrontare per risolvere il problema delle apnee notturne, ma ovviamente questi dipendono da caso a caso. I due trattamenti a cui si ricorre solitamente sono:
- asportazione chirurgica di tonsille e adenoidi;
- utilizzo di dispositivi odontoiatrici che permettono la correzione delle anomalie coinvolte nel fenomeno: ad esempio, dispositivi per l’espansione del palato o la correzione della retrusione della mandibola.